pp.242, brossura 14x21
"La felicità è a portata di mano e basta afferrarne un po' per assaporare un gusto che - proprio perchè siamo in un ospedale - non saprà di rari profumi ed essenze preziose, ma di canfora, lavanda e pastina in brodo."
"Quindi la prossima volta che un piccione atterra nei nostri paraggi e si avvicina a noi, facciamo più attenzione a quello che dice.
Magari potrebbe essere molto importante."
Il testo affronta tematiche esistenziali importanti con piglio ironico e tuttavia impegnato.
Senza rinunciare alla ragione, ma integrandola con una reale quanto drammatica e straordinaria esperienza di pre-morte, l’Autrice indaga le vicende umane di un intero reparto ospedaliero per giungere infine ad una conclusione ineludibile, che rilegge in chiave laica e tuttavia credente il libro della sofferenza e della morte, quello stesso che prima o poi dovremo leggere tutti.
Attraverso un’apparente confusione di variopinti personaggi, tutti immersi in un mare di problemi personali ed esistenzialità esasperate, il lettore perverrà stupito alla rivelazione più sorprendente e segreta, alla concretizzazione di quella speranza che anche il più insensibile degli esseri viventi cova nel cuore; e si scopre pellegrino in un viaggio senza fine e compagno nell’amore di un’umanità non più allo sbando e disperata, ma immersa in un mistero la cui soluzione è giornalmente sotto gli occhi di tutti, talmente evidente da passare ormai inosservata.
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http://youtu.be/GAyXPCEyuIE