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Tra il 27 e il 30 settembre del 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale, militari e civili napoletani insorsero contro la Wehrmacht tedesca, liberando la città dall’occupazione nazi-fascista.
Novantasei ore racconta la storia di Gregorio, brigadiere di Pubblica Sicurezza che, durante le Quattro giornate di Napoli, è chiamato ad affrontare un dramma personale, mentre attorno a sé la cittadinanza partenopea vive le atrocità dello scontro bellico. L’uomo è tormentato da dilemmi etici, combattuto tra il vincolo imposto dal suo giuramento di fedeltà al Re, il desiderio di prendere parte alla sommossa e l’ardente bisogno di proteggere la sua famiglia.
In un susseguirsi di accadimenti, personaggi e intrighi, la narrazione scorre tambureggiante, con ritmi discorsivi tipici della sceneggiatura cinematografica e snoda con frenetica passione elementi storici e di fantasia: amori che sbocciano, un parente che piomba nel bel mezzo della cospirazione per arruolarsi nelle milizie di Salò, gli accordi con i più influenti intellettuali di Napoli e quelli con i camorristi, l’aiuto disinteressato dei monaci di Camaldoli.
Novantasei ore si pone come un’opera fresca, fuori dagli schemi e dagli stereotipi del romanzo storico, per proporre un modo diverso, personale e sorprendente di raccontare storie del passato.