pp.160 brossura
Questo romanzo può essere letto come una satira del regime fascista e del militarismo, in bilico tra reale e surreale.
Scrive nell’Introduzione Donato Valli: “È come se il pensiero, trasformatosi in scrittura, designasse una fedeltà troppo umana per poter invadere il guscio del surreale. Così il fatto rimane fatto in se stesso, puro nella sua essenzialità, rinsaldato da un tale impegno di fedeltà da sorpassare l’amore della scrittura in sé e traboccare nel piacevole eden d’una sognata surrealtà.”
Note: Introduzione di Donato Valli
Giovanni Bernardini, nato a Pescara, dal dopoguerra opera nel Salento, dove vive a Monteroni di Lecce.
Ha pubblicato narrativa, poesia, saggistica e, con Manni, le prose Il bivio e le parole (1989) e i volumi di versi Emblema e metafora (1988) e Nel mistero del tempo (2005