pp. 172, illustrato
Niny Rucco affida a questa raccolta di epigrammi un nuovo messaggio poetico. E l’epigramma, si sa, va per le spicce, raggiunge tout-court il destinatario e lo inchioda a certe verità che, talvolta, scottano un po’ "Rucco è un leccese antico, uno dei pochi, forse, che ancora è possibile incontrare. Lecce è tutto il suo mondo o meglio il periscopio dal quale egli guarda vizi e virtù degli uomini, un po’ come il Belli del quale mi sembra, nel bene e nel male, uno degli ultimi epigoni" dalla Prefazione a "Pipirussi" di Gino Pisanò Niny Rucco, con questa silloge c’invita a non drammatizzare, ci esorta in altri termini, a liberarci dei cupi pensieri che rendono la vita assai più triste e tetra di quanto in realtà non sia. E l’epigramma, con la sua rapidità, mordacità, sinteticità, risponde egregiamente a tale scopo. Esso ha la capacità di condensare e risolvere in poche battute non solo semplici momenti della quotidianità, ma anche situazioni ed esperienze assai complesse.